Grecia, liberi D'Orsi e Zanotti: rischiavano 10 anni per uno spinello
L'accusa prevedeva una pena massima di dieci anni di carcere. Ma la giovane età dell'imputato, il fatto di essere incensurato, e la piccola quantità di hashish che gli era stata trovata addosso lasciavano ben sperare il suo avvocato se non in un'assoluzione, almeno in una sentenza lieve. E così è stato. Luca Zanotti (nella foto), il ventenne di Santarcangelo di Romagna sorpreso nel 2005 dalla polizia greca con 20 grammi di hashish durante un viaggio nella penisola ellenica, è stato condannato martedì dal tribunale di Kalamata (nel Peloponneso) a tre mesi con la condizionale. Il tribunale greco ha così derubricato l'imputazione originale di traffico internazionale di droga, che prevede fino a 10 anni di prigione. Durante la stessa udienza, è stato condannato a tre mesi con condizionale anche Davide D'Orsi, l'amico che si trovava con Zanotti al momento del fermo da parte della polizia greca. Sia Luca che Davide sono apparsi molto felici per l'esito del processo. «In tribunale, in realtà, - ha raccontato Zanotti - poichè la sentenza è stata letta in greco, non ci siamo subito resi conto che era finita bene, poi però abbiamo guardato gli avvocati e abbiamo capito».
Per Zanotti, comparso davanti al tribunale di Kalamata il 21 ottobre scorso dopo un periodo di detenzione, l'udienza era stata aggiornata al 16 dicembre a causa di uno sciopero dei cancellieri. Il giudice lo aveva comunque rimesso a piede libero dietro cauzione di 10.000 euro consentendogli il rientro in Italia. D'Orsi, invece, prima di martedì non si era mai presentato davanti ai giudici greci. Per chiedere l'assoluzione di entrambi si erano mobilitate, sia in Grecia che in Italia, diverse associazioni per i diritti umani e altre onlus. Zanotti e D'Orsi erano giunti lunedì a Patrasso e da lì si erano recati a Kalamata, accompagnati dall'avvocato greco di Luca, Giorgio Assimakis. Ad attenderli sul posto si trovavano il responsabile consolare dell'ambasciata italiana ad Atene, Martin Brook, l'assistente sociale presso la sede diplomatica, Salvo Cavallaro, e la rappresentante consolare a Kalamata Margherita Bovicelli. I due ragazzi potranno ritornare in Italia già martedì.
Fonte: L'Unità
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2 commenti:
Sono contento che tutto si sia risolto anche se avere 3 mesi di condizionale per 20 grammi di hashish mi sembra ancora troppo. La legalizzazione sarebbe la soluzione. Comunque molto felice lo stesso. Ho firmato la petizione molto tempo fa ed ho messo il banner nel mio blog per far firmare più gente possibile. Speriamo che tutto sia finito almeno.
Un caro saluto con la massima solidarietà, Bottali Marco
Si parla di Unità Europea quando ancora ci sono nazioni che non hanno una uguaglianza legislativa, fra questi come la Grecia ma anche l'Italia dove non c'è nemmeno l'ombra di un diritto per le coppie di fatto e per di più non c'è uno straccio di legge contro l'omofobia. Più gli anni passano e più sembra perdersi il sogno di essere europei a tutti gli effetti,ma solo a livello economico.
Un abbraccio a Luca e Davide che questa brutta esperienza non vi abbia causato traumi.
Andrea Carichini
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