Luca al padre: "Sto bene"
Processo il 21 ottobre
Per la prima volta da quando è stato estradato in Grecia, martedì, il 25enne di Santarcangelo è riuscito a parlare con i familiari. Al carcere di Nafplion gli hanno fatto visita l’avvocato Carlo Alberto Zaina, il console italiano e l'avvocato greco Assimakis
"Sto bene, papà, non preoccuparti: mi stanno trattando bene". Nonostante il viaggio da incubo, la prima notte passata tra uffici di polizia e della Questura di Atene, il lungo trasferimento a Kalamata, in pulmino, con altri detenuti. "Sto bene", ha assicurato ieri al telefono Luca Zanotti al padre Paolo. Per la prima volta da quando è stato estradato in Grecia, martedì, il 25enne di Santarcangelo è riuscito a parlare con i familiari.
"Luca ha chiamato dal carcere di Nafplion, dove l’hanno appena trasferito — racconta Paolo — E’ un piccolo penitenziario, pulito, senza tanti detenuti". Ieri a Nafplion sono andati anche Assimakis, il legale ellenico a cui si sono affidati la famiglia del giovane e l’avvocato Carlo Alberto Zaina, e il console italiano. Hanno parlato con Luca e col direttore del carcere, a cui hanno spiegato il suo caso. Qui a Nafplion Luca resterà fino al processo, nel quale dovrà rispondere di quei 21 grammi di hashish, per cui fu arrestato nel 2005, con l’amico Davide D’Orsi, durante una vacanza in Peloponneso.
"Assimakis – annuncia Zaina – ci ha riferito che il processo sarà il 21 ottobre, probabilmente sarà un’unica udienza. E’ un risultato importante: in effetti pare che in Grecia stiano capendo che Luca non è un criminale". Già: l’eco che in questi mesi la stampa e la tivù hanno dato alla vicenda di Zanotti e D’Orsi (che per quei 21 grammi rischiano 10 anni di carcere, per i reati di spaccio e traffico) è arrivata fino alla Grecia. "Siamo fiduciosi", ammette lo stesso Zaina. E alcuni italiani che vivono là, nel frattempo, si sono offerti di aiutare famiglia e amici, che andranno a trovar Luca in Grecia.
Il primo a partire sarà il padre Paolo, lunedì sera. Andrà in auto: la speranza è di riportare Luca a casa, in caso di pena sospesa, alla fine di ottobre. "Al momento non si può dir nulla, ma dal consolato ci hanno rassicurato – continua ancora Zaina – E’ importante ora che le istituzioni siano vicine più che mai a Luca, magari presenziando in Grecia al processo". Solidarietà è arrivata a Zanotti anche dal consiglio provinciale, che ha votato a maggioranza (un solo astenuto, un altro non ha votato) l’ordine del giorno presentato da Massimo Pierpaolini del Pdl.
Manuel Spadazzi
Fonte: Il resto del carlino