mercoledì 17 dicembre 2008
Articolo su L'Unità
L'accusa prevedeva una pena massima di dieci anni di carcere. Ma la giovane età dell'imputato, il fatto di essere incensurato, e la piccola quantità di hashish che gli era stata trovata addosso lasciavano ben sperare il suo avvocato se non in un'assoluzione, almeno in una sentenza lieve. E così è stato. Luca Zanotti (nella foto), il ventenne di Santarcangelo di Romagna sorpreso nel 2005 dalla polizia greca con 20 grammi di hashish durante un viaggio nella penisola ellenica, è stato condannato martedì dal tribunale di Kalamata (nel Peloponneso) a tre mesi con la condizionale. Il tribunale greco ha così derubricato l'imputazione originale di traffico internazionale di droga, che prevede fino a 10 anni di prigione. Durante la stessa udienza, è stato condannato a tre mesi con condizionale anche Davide D'Orsi, l'amico che si trovava con Zanotti al momento del fermo da parte della polizia greca. Sia Luca che Davide sono apparsi molto felici per l'esito del processo. «In tribunale, in realtà, - ha raccontato Zanotti - poichè la sentenza è stata letta in greco, non ci siamo subito resi conto che era finita bene, poi però abbiamo guardato gli avvocati e abbiamo capito».
Per Zanotti, comparso davanti al tribunale di Kalamata il 21 ottobre scorso dopo un periodo di detenzione, l'udienza era stata aggiornata al 16 dicembre a causa di uno sciopero dei cancellieri. Il giudice lo aveva comunque rimesso a piede libero dietro cauzione di 10.000 euro consentendogli il rientro in Italia. D'Orsi, invece, prima di martedì non si era mai presentato davanti ai giudici greci. Per chiedere l'assoluzione di entrambi si erano mobilitate, sia in Grecia che in Italia, diverse associazioni per i diritti umani e altre onlus. Zanotti e D'Orsi erano giunti lunedì a Patrasso e da lì si erano recati a Kalamata, accompagnati dall'avvocato greco di Luca, Giorgio Assimakis. Ad attenderli sul posto si trovavano il responsabile consolare dell'ambasciata italiana ad Atene, Martin Brook, l'assistente sociale presso la sede diplomatica, Salvo Cavallaro, e la rappresentante consolare a Kalamata Margherita Bovicelli. I due ragazzi potranno ritornare in Italia già martedì.
Fonte: L'Unità
Articolo su Il resto del Carlino
Finisce l'incubo per Luca Zanotti
Potrà tornare subito a casa
Nel 2005 era stato fermato con 20 grammi di hashish: il tribunale greco lo ha condannato a tre mesi con la condizionale, per detenzione di stupefacenti, derubricando l’imputazione originale di traffico internazionale di droga che prevede 10 anni di carcere
E' finito l'incubo per Luca Zanotti, il giovane di Santarcangelo di Romagna che rischiava fino a 10 anni di carcere: e’ stato oggi condannato a tre mesi con la condizionale per detenzione di stupefacenti. Il tribunale greco ha cosi’ derubricato l’imputazione originale di traffico internazionale di droga che prevede una pena sino a 10 anni.
Stessa condanna, durante la stessa udienza, svoltasi a Kalamata, nel Pelopponeso, anche Davide D’Orsi l’amico che si trovava con Zanotti al momento del fermo da parte della polizia greca nel 2005, che li trovo’ in possesso di 20 grammi di hashish. Sia Zanotti che D’Orsi potranno tornare ora in Italia.
‘’Si’, sono molto contento, non so che altro dire’’, ha detto il ventiquattrenne Luca. ‘’In tribunale in realta’, poiche’ la sentenza e’ stata letta in greco, non ci siamo subito resi conto che era finita bene, poi pero’ abbiamo guardato gli avvocati e abbiamo capito’’. ‘’E’ la migliore sentenza che potessi aspettarmi e il gran merito va all’avvocato Assimakis: e’ stato bravissimo’’, ha aggiunto.
’’Con l’hashish e’ finito tutto, e’ stata una lezione molto dolorosa ma utile’’, conferma il giovane - che frequenta la facolta’ di lettere all’Universita’ di Trieste ed ha recentemente superato con successo un esame - precisando che prima di ripartire col padre per l’Italia si rechera’ ad Atene per ringraziare l’ambasciatore Giampaolo Scarante dell’assistenza fornitagli in questi mesi.
Zanotti e D’orsi erano giunti ieri a Patrasso e da li’ si sono recati a Kalamata, accompagnati dall’avvocato greco di Luca, Giorgio Assimakis. Ad attenderli il responsabile consolare dell’ambasciata italiana ad Atene Martin Brook, l’assistente sociale presso la sede diplomatica Salvo Cavallaro e la rappresentante consolare a Kalamata Margherita Bovicelli, oltre all’avvocato di D’Orsi, Fabrizio Briganti, giunto dall’Italia. Tutti erano oggi in aula ad ascoltare la sentenza.
Zanotti era comparso davanti al tribunale di Kalamata lo scorso ottobre, dopo un periodo di detenzione, ma il processo non si era potuto tenere a causa di uno sciopero dei cancellieri. Il giudice aveva tuttavia concesso all’imputato di restare a piede libero in attesa della nuova udienza dietro il pagamento di una cauzione di 10.000 euro.
Fonte: Il resto del Carlino
mercoledì 22 ottobre 2008
Articolo su Il Resto del Carlino
Droga, Luca è libero. "Il giudice? Come una mamma"
Dopo cinque settimane di carcere greco il giovane santarcangiolese riabbraccerà familiari ed amici. Zanotti, che è stato liberato su cauzione di 10mila euro, tornerà di fronte al tribunale di Kalamata il 16 dicembre
"Adesso voglio fare una sorpresa ai nonni, non ditegli quando arrivo". Il primo pensiero di Luca Zanotti, tornato in libertà su cauzione (10 mila euro) versata a tempo di record con un bonifico da Cesena alla Western Union di Kalamata, è per la famiglia. E’ anche il punto da cui ricomincia la sua vita di eroe per caso, vittima inconsapevole di ingranaggi complessi e più grandi di lui, come il mandato di arresto europeo, un sistema perverso che ha rischiato di stritolarlo.
Un errore commesso tre anni fa, quel modesto quantitativo di 'fumo', 21 grammi, è diventato per la bulimia dei meccanismi giudiziari "traffico internazionale di stupefacenti". Accusa assurda, sproporzionata, cresciuta mese dopo mese fino a diventare un caso emblematico che forse costringerà il parlamento a ripensare, criticamente, all’adesione supina alle convenzioni dell’Europa intesa come un’unica nazione. Questa vicenda dimostra infatti l’esatto contrario. E l’incubo di Luca Zanotti, che tornerà di fronte al tribunale di Kalamata il 16 dicembre, ha rischiato di ingigantirsi oltremodo se i suoi avvocati Zaina e Assimakis non avessero fatto bene il loro mestiere e soprattutto se il presidente del tribunale Dritsakou, una donna, non avesse usato il buon senso femminile, con sfumature addirittura materne.
Cinque settimane in carcere, "ma avevo deciso di non contare i giorni", un caleidoscopio di momenti e di stati d’animo contrapposti, sempre sostenuto dal grande amore della famiglia, che ha organizzato durante il soggiorno nella prigione di Nauplia una staffetta affettiva per non fargli mancare le tre visite settimanali che gli erano concesse.
L’attimo di crisi all’inizio dell’udienza. Sul processo pendeva la spada di Damocle dello sciopero dei cancellieri: tutte le udienze previste per la giornata sono state rinviate di un mese o due. Si profilava quindi un’ulteriore detenzione fino al dibattimento. Essendo una fase preliminare, Luca, quando è stato convocato, non ha avuto a disposizione l’interprete, nella persone del console onorario Margherita Bovicelli.
"Sono stati momenti bruttissimi, di panico. Quando mi hanno riportato nella stanza con gli altri detenuti non capivo cosa fosse successo. Continuavano a dirmi che c’era sciopero, che si tornava dentro". L’istrionico avvocato Assimakis ha convinto il presidente, fino a quel punto molto nervosa e contrariata per lo sciopero del cancelliere, che comunque era presente, ad ascoltare il ragazzo per rendersi conto di persona che Luca era tutto, tratte che un pericoloso trafficante internazionale di stupefacenti.
Le ha chiesto di differire le misure di custodia. C’erano anche due parlamentari pronti a testimoniare, Pizzolante e Marchioni (Pdl e Pd), l’ambasciata aveva inviato sul posto il primo segretario Brook ed era pronta ad inoltrare una protesta ufficiale se davvero dalla giornata di ieri fosse scaturito il rinvio in stato di detenzione fino a metà dicembre.
"Quando mi hanno richiamato in aula il clima era completamente diverso e il presidente mi ha trattato come se fosse una mamma. Mi ha chiesto di parlare della mia famiglia, degli studi all’università e di raccontargli che cosa avevo fatto. Io le ho detto che non fumo più e che non l’ho mai fatto abitualmente in passato, ma solo qualche volta è capitato di dare un tiro alle feste con gli amici". Il magistrato ha capito. "Sei un bravo ragazzo— gli ha detto la signora Dritsakou prima di rimetterlo in libertà — perché di tanto in tanto fai quelle cose?". Ha trionfato il buonsenso, uscito pesantemente sconfitto dalla corte d’appello di Bologna che aveva concesso l’estradizione.
Lorenzo Sani
Fonte: Il resto del carlino
martedì 21 ottobre 2008
Articolo su Il Resto del Carlino
Luca Zanotti libero su cauzione
Il giovane è accusato di traffico internazionale di droga, rischia 10 anni per 21 grammi di hashish. Ora potrà tornare in Italia pagando una cauzione di 10.000 euro. Il processo è aggiornato al 16 dicembre, a causa di uno sciopero
Il giovane riminese accusato in Grecia di traffico internazionale di droga, Luca Zanotti, potrà tornare in libertà dietro il pagamento di una cauzione di 10.000 euro. Lo ha deciso oggi il giudice greco del tribunale di Kalamata, nel Peloponneso meridionale. Il giudice ha aggiornato il processo al 16 dicembre, a causa di uno sciopero dei cancellieri del tribunale. Zanotti potra’ ora tornare in Italia.
La decisione del giudice, una donna, di concedere la liberta’ su cauzione e’ stata presa dopo che Zanotti aveva detto di essere pentito, ‘’di essere cambiato’’ e di non fare piu’ uso di stupefacenti dopo questa vicenda. Il ragazzo sara’ messo in liberta’ subito dopo il pagamento della cauzione che potrebbe avvenire oggi, o piu’ probabilmente domani.
Fonte: Il resto del carlino
venerdì 19 settembre 2008
Articolo su Il Resto del Carlino
Luca al padre: "Sto bene"
Processo il 21 ottobre
Per la prima volta da quando è stato estradato in Grecia, martedì, il 25enne di Santarcangelo è riuscito a parlare con i familiari. Al carcere di Nafplion gli hanno fatto visita l’avvocato Carlo Alberto Zaina, il console italiano e l'avvocato greco Assimakis
"Sto bene, papà, non preoccuparti: mi stanno trattando bene". Nonostante il viaggio da incubo, la prima notte passata tra uffici di polizia e della Questura di Atene, il lungo trasferimento a Kalamata, in pulmino, con altri detenuti. "Sto bene", ha assicurato ieri al telefono Luca Zanotti al padre Paolo. Per la prima volta da quando è stato estradato in Grecia, martedì, il 25enne di Santarcangelo è riuscito a parlare con i familiari.
"Luca ha chiamato dal carcere di Nafplion, dove l’hanno appena trasferito — racconta Paolo — E’ un piccolo penitenziario, pulito, senza tanti detenuti". Ieri a Nafplion sono andati anche Assimakis, il legale ellenico a cui si sono affidati la famiglia del giovane e l’avvocato Carlo Alberto Zaina, e il console italiano. Hanno parlato con Luca e col direttore del carcere, a cui hanno spiegato il suo caso. Qui a Nafplion Luca resterà fino al processo, nel quale dovrà rispondere di quei 21 grammi di hashish, per cui fu arrestato nel 2005, con l’amico Davide D’Orsi, durante una vacanza in Peloponneso.
"Assimakis – annuncia Zaina – ci ha riferito che il processo sarà il 21 ottobre, probabilmente sarà un’unica udienza. E’ un risultato importante: in effetti pare che in Grecia stiano capendo che Luca non è un criminale". Già: l’eco che in questi mesi la stampa e la tivù hanno dato alla vicenda di Zanotti e D’Orsi (che per quei 21 grammi rischiano 10 anni di carcere, per i reati di spaccio e traffico) è arrivata fino alla Grecia. "Siamo fiduciosi", ammette lo stesso Zaina. E alcuni italiani che vivono là, nel frattempo, si sono offerti di aiutare famiglia e amici, che andranno a trovar Luca in Grecia.
Il primo a partire sarà il padre Paolo, lunedì sera. Andrà in auto: la speranza è di riportare Luca a casa, in caso di pena sospesa, alla fine di ottobre. "Al momento non si può dir nulla, ma dal consolato ci hanno rassicurato – continua ancora Zaina – E’ importante ora che le istituzioni siano vicine più che mai a Luca, magari presenziando in Grecia al processo". Solidarietà è arrivata a Zanotti anche dal consiglio provinciale, che ha votato a maggioranza (un solo astenuto, un altro non ha votato) l’ordine del giorno presentato da Massimo Pierpaolini del Pdl.
Manuel Spadazzi
Fonte: Il resto del carlino
giovedì 18 settembre 2008
Articolo su Il Resto del Carlino
Luca è arrivato in Grecia, "Non sei solo"
Solidarietà dal Consiglio Provinciale
Trasferimento allucinante fra delinquenti di ogni risma per il giovane santarcangiolese alla volta del carcere greco. Il padre sta organizzando una staffetta fra amici e parenti per visitarlo ogni giorno.
Ha passato la sua prima notte in Grecia insonne. Passando da un ufficio di polizia all’altro, in attesa di partire per Kalamata. Solo ieri pomeriggio Luca Zanotti, trasportato su un furgone con altri detenuti, dopo parecchi contrattempi e ritardi (dovuti alla burocrazia) ha raggiunto la località, dove resterà in cella fino a stamane. Proprio a Kalamata, dov’è iniziato il calvario del 25enne di Santarcangelo estradato in Grecia. A Kalamata, dove Luca nel 2005 fu arrestato (e poi rilasciato, su cauzione) insieme all’amico Davide D’Orsi dalla polizia greca, per 21 grammi di hashish. Già oggi Zanotti dovrebbe esser trasferito, secondo il suo avvocato in Grecia Georgios Assimakis, nel carcere di Nafplion, località a 150 km da Atene. "Per noi è una bella notizia - raccontano Paolo Zanotti, padre di Luca, e l’avvocato Carlo Alberto Zaina. - Dal consolato c’hanno assicurato che a Nafplion le condizioni di trattamento dei detenuti sono migliori, molto più civili delle altre carceri greche".
Quelle carceri le conosce bene Roberto Zappaterra, il giovane reggiano rimasto nelle galere greche 4 mesi nel 2006, dopo essere stato arrestato per alcuni cocci di anfore trovati sul suo camper. "Ho mandato un sms a Luca per fargli coraggio - racconta Zappaterra, che il 5 settembre scorso ha partecipato alla manifestazione per Zanotti in piazza - Gli ho detto di leggere e scrivere tanto, come ho fatto io. E’ l’unico modo per salvarsi e non impazzire, quello non è un ambiente per persone normali. Ti trovi in mezzo a dei delinquenti veri, che hanno commesso ogni sorta di reato". E’ stato Zappaterra a consigliare alla famiglia Zanotti il nome di Assimakis.
Ieri Paolo Zanotti ha parlato a lungo con Assimakis. "Ci ha rassicurato, ma fino a tardi nemmeno lui sapeva esattamente se Luca era già arrivato a Kalamata. Una volta a Nafplio, chiederà alle autorità che mio figlio possa ricevere una visita al giorno. Ci organizzeremo per fare la ‘staffetta’ e non lasciarlo mai solo, almeno fino al processo (che dovrebbe tenersi a fine ottobre). Lunedì andrò io, poi cercherò di organizzare le cose perché anche altri, amici, parenti, possano andare a trovarlo: non lo lasceremo solo".
Oggi invece Luca dovrebbe incontrare Assimakis. Neanche la politica l’ha abbandonato. Ieri l’on. del Pdl Sergio Pizzolante ha iniziato a raccogliere adesioni tra i parlamentari al comitato, fondato con l’avvocato Zaina e l’on. Marchioni del Pd, per rivedere le norme sul mandato di arresto europeo, mentre i consiglieri regionali Piva, Pironi e Lombardi chiedono alla Regione di attivarsi. Il caso andrà anche al Parlamento europeo, con l’interrogazione di Giuseppe Gargani. Il presidente della commissione giustizia, che ha consultato Zaina, chiederà "com’è stata ammissibile l’estradizione per Zanotti, a fronte di leggi così diverse tra l’Italia e la Grecia". Per quei 21 grammi di hashish Luca rischia 10 anni di carcere, ma Assimakis è fiducioso: "Le autorità greche non possono pensare che Luca sia un trafficante".
Manuel Spadazzi e Settimo Baisi
Fonte: Il resto del carlino
mercoledì 17 settembre 2008
Articolo su Il corriere della sera
Il padre: «Quando è partito era sereno»
Luca Zanotti estradato in Grecia,
rischia 10 anni per 21 grammi di hashish
Il giovane era stato sorpreso con l'amico in possesso di stupefacenti. È accusato di traffico internazionale
ATENE - Luca Zanotti è stato estradato. Il giovane era stato arrestato martedì mattina per essere consegnato alle autorità elleniche, come ha deciso la Cassazione. La Suprema Corte ha infatti concesso alla Grecia di detenere il nostro connazionale in attesa del giudizio.IN CARCERE - Un giudizio al termine del quale Zanotti rischia fino a 10 anni di carcere. Il ventenne riminese, che dovrebbe essere condotto in carcere nella località di Kalamata, è accusato di 'traffico internazionale, detenzione e spaccio di droga', per essere stato sorpreso, insieme all'amico, Davide D'Orsi, con 21 grammi di hashish, portati nel Peloponneso, nell'estate 2005.
IL PROCESSO - Il padre di Luca, Paolo Zanotti, prevede di volare in Grecia per assistere il suo ragazzo, stargli accanto come ha fatto in questi mesi. Forse già da sabato prossimo: «Quando è partito - dice il genitore dalla stazione dei carabinieri - Luca era sereno». Gli avvocati si mostrano ottimisti sui tempi del processo: «Sembra che si possano accorciare. Potrebbe essere celebrato entro un mese».
Fonte: Il corriere della sera
Articolo su La Repubblica
Il ventiquattrenne, prelevato in mattinata, rischia oltre dieci anni
Il paese Ellenico ha spiccato un mandato di arresto europeo
Droga, Zanotti estradato in Grecia
Nel 2005 fermato con uno spinello
"Traffico internazionale, detenzione e spaccio di droga" le accuse a suo carico
Nella mattinata, intorno alle 5 e 30, è stato arrestato il riminese Luca Zanotti che in serata verrà estradato in Grecia per rispondere dell'accusa di traffico internazionale, detenzione e spaccio di droga che in caso di condanna prevedono una detenzione non inferiore ai 10 anni. Nel 2005 il ventiquattrenne, insieme all'amico Davide D'Orsi, era stato fermato dalle autorità elleniche nel Peloponneso con 21 grammi di hashish.La Cassazione nei giorni scorsi ha concesso alla Grecia di detenere Zanotti in attesa del processo che, secondo le prime informazioni, potrebbe tenersi a metà ottobre. Il riminese rimarrà nel carcere di Kalamata, prima di essere trasferito ad Atene in attesa del giudizio. Proprio la località di detenzione è motivo di preoccupazione tra i familiari a causa della durezza del regime carcerario greco.
La vicenda. Luca Zanotti e Davide D'Orsi sono stati fermati dalla polizia greca nel 2005, durante una vacanza nel Peloponneso. I due, che all'epoca avevano rispettivamente 21 e 25 anni, furono trovati con 21 grammi di hashish ed arrestati dalle autorità elleniche per possesso di sostanze stupefacenti. Dopo quattro giorni in cella e il pagamento di 2.500 euro di cauzione furono infine rilasciati potendo così tornare in Italia.
La procedura legale è andata avanti con la richiesta della magistratura greca di estradare i due ragazzi per sottoporli a processo, concessa per Zanotti e respinta per D'Orsi, nei confronti del quale servirà però un'altro processo d'appello.
La mobilitazione. In difesa dei due ragazzi si sono mobilitate forze politiche e associazioni. A inizio settembre si è svolta una manifestazione di solidarietà a Sant'Arcangelo di Romagna, paese di origine di Zanotti, alla quale avevano preso parte anche il sindaco Vannoni e i parlamentari riminesi Marchioni (Pd) e Pizzolante (Pdl) e che si era conclusa con la raccolta di un migliaio di firme. Pochi giorni dopo, l'onorevole Elisabetta Zamparutti, esponente del partito Radicale eletta nelle liste del Pd, ha rivolto un'interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia, chiedendo che non venisse eseguita l'estradizione. Per perorare la propria causa Zanotti ha anche aperto blog con tutti gli aggiornamenti sulla propria situazione, a cui si affianca la raccolta di adesioni giunta fino ad ora a 1.500 firme.
Le accuse. Nei confronti dei due ragazzi sono state avanzate accuse molto pesanti: traffico internazionale, detenzione, spaccio e uso di sostanze stupefacenti. La legge greca non prevede infatti distinzione tra la detenzione ad uso personale e lo spaccio di droghe, quindi Zanotti rischia una pena non inferiore ai 10 anni di carcere in caso di condanna.
Fonte: La Repubblica