venerdì 25 luglio 2008
martedì 22 luglio 2008
Udienza in Cassazione per Luca
ieri ho contattato il mio avvocato dopo un po che non ci sentivamo visto che era comunuque impegnato con il ricorso in mio favore da impugnare alla Cassazione di Roma: mi ha informato che il procuratore generale della Corte d'Appello di Bologna che ha giudicato Davide ha presentato anch'egli ricorso in Corte di Cassazione.
Così anche Davide, anche se adesso non è più agli arresti domociliari, dovrà recarsi con i suoi legali a Roma in data ancora da destinarsi, per far fronte al ricorso effettuato dal Procuratore della Repubblica.
Inoltre ieri è stata fissata la data dell'udienza in Cassazione per me: 21 Agosto.
Da quel processo dipenderà la mia sorte futura che sarà, o aspettare in un carcere greco l'istituzione del processo in Grecia, lo svolgimento e la sentenza, oppure l'attesa del tutto qui in Italia portando avanti le pratiche da qua.
venerdì 11 luglio 2008
Sentenza per Davide
L'esito del suo ricorso, al contrario del mio, è andato a buon fine, nel senso che i giudici hanno respinto il mandato di cattura europeo a suo discapito.
Questa è senza dubbio una grande notizia, prima di tutto per Davide, e di conseguenza anche per me, visto che il processo greco è identico per entrambi.
I tempi sfalsati delle nostre udienze italiane sono dovuti solamente alle differenti date d'arresto nella nostra residenza (io ero assente per motivi di studio a Trieste).
In merito alle sentenze diverse emesse dalla Corte d'appello la situazione è più complicata e il mio avvocato la sta esaminando.
Sto aspettando notizie nei prossimi giorni che vi comunicherò.
Intanto Davide ha potuto ricominciare il suo lavoro a pieno ritmo e finalmente non è più agli arresti domiciliari; così finalmente lo rivedrò dopo mesi di sole chiamate telefoniche!
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone (amici, conoscenti e non conoscenti) per la partecipazione alla raccolta firme e specialmente per il supporto morale che mi stanno dando:
fa VERAMENTE MOLTO PIACERE SENTIRSI VICINO COSì TANTE PERSONE!
Grazie ancora
A risentirci al più presto
Luca
mercoledì 9 luglio 2008
Qualche notizia su noi
Finito la scuola, ha deciso di cambiare ambiente lavorativo, facendo il falegname ed arrotondando ogni tanto come benzinaio, finchè non si è trasferito a Rimini: qui ha conosciuto la stagione estiva della costiera romagnola...quella lavorativa però, fatta di orari continuati e di 12 ore di lavoro al giorno a volte senza riposo.
Una stagione a questi ritmi in un bar, poi ha trovato lavoro stabile come corriere nella consegna dei quotidiani (sempre alternando ritmo invernale a quello ben diverso estivo); dopo 4 anni passati svegliandosi alle 3 di mattina, ha trovato, da un anno a questa parte, impiego presso la Parmalat come rappresentante: la responsabilità sul lavoro è migliorata, orari della levata mattutina e ritmi di lavoro no.
Io (Luca) finito il liceo scientifico a Savignano sul Rubicone (Cesena) ho deciso di fare un'esperienza all'estero e, dopo un lavoretto di un paio di mesi ai mercati settimanali, ho deciso che con i miei risparmi sarei andato a Londra.
In Inghilterra, alla fine sono rimasto 2 anni, lavorando come lavapiatti poi come aiuto cuoco e convivendo con la mia ragazza, con cui condividevo spese per un piccolo monolocale e tempo libero.
Tornato in Italia ho conosciuto anche io la stagione riminese lavorando per due estati nelle cucine degli hotel romagnoli, alternando questo lavoro d'estate, con quello della consegna giornali durante l'inverno e arrotondando con qualche straordinario in cucina durante le festività.
L'anno scorso ho deciso di ricominciare a studiare, iscrivendomi all'Università di Trieste e frequentando il primo anno della facoltà di Lingue.
martedì 8 luglio 2008
La situazione
Ciao mi chiamo Zanotti Luca,
ho 24 anni e sono residente a Santarcangelo di Romagna ( Rimini). Da Aprile di quest’anno è stato emesso un mandato di arresto europeo dalle Autorità Greche che ora chiedono l’estradizione mia e del mio amico Davide D’Orsi (28 anni), residente a Cesena ma originario di Ciriè (Torino).
Tutto cominciò tre anni fa (nel 2005), quando Davide ed io ci conoscemmo e, dopo una lunga stagione balneare lavorativa, decidemmo di passare insieme una vacanza di 15 giorni in Grecia con destinazione Peloponneso, la parte peninsulare dello stato Greco.
A quattro giorni dal nostro sbarco a Patrasso con il traghetto e, dopo aver visitato altrettante cittadine con le relative acropoli Greche, fummo fermati per un controllo di routine da parte della polizia ellenica di Kalamata che, avendoci trovato con circa 21 grammi di haschisch, ci arrestò.
Restammo in cella per 4 giorni ed infine ci fu un udienza in cui fu disposta una cauzione di 2.500 euro a testa, ci rilasciarono e tornammo in Italia tramite traghetto come prestabilito dal nostro biglietto di ritorno.
In Grecia ci spiegarono che non vi è distinzione fra quantitativo per uso personale e quello ai fini di spaccio;
non vi è una soglia che lo distingue come nel resto delle normative previste dagli stati membri dell’Unione Europea;
in Grecia è considerato un reato alla stregua di un omicidio.
Le Autorità Greche ci arrestarono con l’accusa di
- traffico internazionale di stupefacenti ai fini di spaccio,
- trasporto di sostanza stupefacente ai fini di spaccio
- detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio,
- spaccio di sostanza stupefacente
- infine uso di sostanza stupefacente.
Ad Aprile di quest’anno il Procuratore Generale di Kalamata ha emesso un mandato di estradizione chiedendo la nostra consegna da parte delle Autorità Italiane, chiarendo che, una volta effettuatala, saremo andati incontro prima di tutto al carcere preventivo in Grecia in attesa del processo (con data ancora da destinarsi, senza ulteriore chiarificazione sui tempi in cui si terrà il processo), poi ha specificato che per un reato del genere la giustizia Greca prevede solamente una pena detentiva di ALMENO (ovvero di MINIMO) 10 ANNI…
Tre anni fa, all’epoca del fatto, noi non immaginavamo minimamente che lo Stato Greco, anch’esso facente parte dell’Unione Europea, potesse avere una legislazione così diversa, non solo da quella Italiana, ma anche da quelle degli altri stati dell’Unione Europea.
Ora, dopo la prima udienza alla Corte d’Appello di Bologna, i giudici hanno dato il benestare per la consegna rifacendosi alle disposizioni riguardanti agli accordi per l’estradizione facilitata fra i paesi aderenti al trattato di Schengen (circa gli stessi aderenti all’Unione Europea).
Ora, a me, resta solo che sperare nel ricorso che il mio avvocato farà alla Corte di Cassazione, mentre il mio amico Davide aspetta ancora il giudizio della prima udienza (che si svolgerà il 10 Luglio). Comunque le nostre sentenze, anche avendo tempi differenti, sono strettamente correlate l’una all’altra, ed andranno avanti parallelamente influenzandosi l’una con l’altra, visto che in Grecia siamo accusati del medesimo reato:
- traffico internazionale di stupefacenti ai fini di spaccio.
Se volete partecipare in qualche modo, lasciando commenti oppure aderendo alla raccolta firme che sarà disponibile sul blog, vi saremo immensamente grati.Mi rendo conto che ultimamente petizioni on-line e raccolte firme sono all’ordine del giorno e per i più svariati motivi, ma non riesco a trovare altro modo per poter comunicare la nostra disponibilità a pagare per il reato e l’errore commesso, senza pero incorrere all’estradizione sul territorio Greco che prevede la trattazione di questo reato solamente come TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI AI FINI DI SPACCIO, con una pena NON INFERIORE AI 10 ANNI.